Durante la scuola materna vengono eseguiti screening visivi a tutti i bambini: in questa maniera si possono scoprire occhi pigri, tendenza allo strabismo, difetti di vista più o meno importanti. Allora diventa importante impostare subito una terapia (prescrizione occhiali, visita ortottica, controlli) per migliorare la visione. Nei casi meno gravi si può aspettare fino all’inizio della Scuola Elementare per decidere la correzione con lenti. Una volta i bambini “occhialuti” erano pochi, si sentivano emarginati e a disagio; al giorno d’oggi, i bambini portatori di occhiali sono molti di più e si sentono meno in imbarazzo. E’ tuttavia fondamentale la collaborazione dei genitori che incoraggiano e tranquillizzano il piccolo e seguono i consigli dell’oculista.
Per quantificare il visus dei bambini che non sanno ancora leggere esistono tavole ottotipiche che mostrano disegni di grandezza decrescente o tavole con le E: il bambino deve indicare in che direzione vanno le gambette delle E (in alto, in basso, a dx, a sx).
Sono utili anche i test cromatici per stabilire se c’è o no il daltonismo (difetto che colpisce quasi esclusivamente il sesso maschile) e i test stereoptici (figurine in rilievo nascoste in mezzo a puntini bianchi, neri, grigi che, se vengono viste, certificano che il bimbo usa i 2 occhi insieme e non un occhio solo).
Ai genitori viene chiesto talora di mettere le gocce di atropina negli occhi del bambino prima di tornare a controllo dall’oculista: le pupille si dilatano e la messa a fuoco viene bloccata temporaneamente, così da permettere all’oculista di stabilire il difetto approfittando di questo stato di riposo. Per qualche giorno il piccolo è disturbato dalla luce e vede meno, in casi rari può manifestare anche irritazione, arrossamento del viso e febbre. Per evitare questi inconvenienti si consiglia ai genitori di premere sui canalini lacrimali quando instillano il collirio, così da evitare che l’atropina venga assorbita dall’organismo.
Se un bambino sfugge ai controlli prescolari, potrebbe manifestare sintomi di scarsa efficienza visiva durante i primi anni scolastici: dirà che vede male la lavagna o andrà troppo vicino al libro per leggere, o non segue le righe nella lettura e nella scrittura o mostrerà qualche problema di comportamento. Il piccolo non è sempre consapevole di avere un problema di vista e fa fatica ad apprendere, è disattento, svogliato, ha mal di testa.