L’Oftalmometro, uno dei “vecchi” strumenti dell’oculista, prima dell’era informatica e degli strumenti digitali, è un aiuto fondamentale per noi “Medici della vista”.
Qual’è la sua funzione? Serve per misurare l’astigmatismo, cioè i valori dei raggi di curvatura della cornea.
Rispolveriamo insieme alcune nozioni di geometria elementare:
la cornea è una lentina trasparente, circolare, paragonabile al vetrino dell’orologio, che lascia passare i raggi luminosi che poi imboccano la pupilla (il buco nero del’iride) e vanno a finire sulla retina. E’ come un segmento di sfera, ma i suoi raggi di curvatura non sono uguali, per cui la superficie anteriore della cornea stessa ha una curvatura diversa a seconda del meridiano che consideriamo. Pensate alla Terra: il raggio dei meridiani verticali è diverso dal raggio dei paralleli orizzontali.
Chi è astigmatico, se guarda ad esempio una croce , vedrà nitido il braccio orizzontale e sfocato quello verticale (o viceversa). Il difetto si corregge mettendo una lente “cilindrica” che corregge il meridiano difettoso. La lente sferica, di chi non è astigmatico, corregge invece tutti i meridiani nella stessa maniera. L’astigmatico non ha mai una visione perfetta, per cui deve usare l’occhiale sia per guardare da lontano (mentre guida ad esempio) sia per guardare da vicino (mentre legge).