Una semplice visita oculistica è sufficiente a diagnosticare un glaucoma in fase iniziale o ancora non grave.
E’ necessario, pertanto, sottoporsi con regolarità a controlli oculistici, specialmente in presenza di fattori di rischio quali:
- Età: la frequenza del glaucoma, pur non essendo una malattia esclusiva dell’anziano, aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età. E’ buona norma per chi ha più di 40 anni sottoporsi a un controllo oculistico che comprenda anche la misurazione della pressione oculare. Un momento ideale è rappresentato dall’insorgenza della presbiopia (visione sfocata da vicino), quando, più che consultare un ottico, bisognerebbe effettuare una visita oftalmologica completa con l’oculista
- Precedenti familiari: tutti coloro con un familiare affetto da glaucoma devono sottoporsi a frequenti controlli, perché questa malattia oculare presenta forti caratteri di ereditarietà
- Miopia elevata
- Terapie protratte con farmaci cortisonici
Come si cura?
Una volta che il glaucoma è stato diagnosticato ci si deve curare per tutta la vita, sottoponendosi a periodici controlli oculistici. Esistono varie terapie che hanno l’obiettivo di preservare la funzione visiva:
- terapia medica: si tratta di colliri da utilizzare in maniera regolare, senza interruzioni
- Procedura laser
- Trattamento chirurgico
Tutti i trattamenti presentano vantaggi e inconvenienti. Compito dell’oftalmologo è spiegare chiaramente al paziente che cos’è il glaucoma, qual è la terapia più indicata al suo caso, l’importanza di essere regolari e precisi nel seguire terapia e controlli oculistici.